Ponte Taglione

Il Ponte della Valle di Durazzano, denominato nelle carte topografiche “Ponte Taglione”, nella tradizione popolare “Ponte Tagliola”, si colloca a cavallo del punto più stretto di una gola ripida e geologicamente unica nel territorio, in quanto costituita da un lembo di tufo litoide giallo (attribuito al vulcano di Roccamonfina), anche conosciuto come il “tufo del torrione”, perché è con questo materiale che, nel IX secolo, venne costruito il possente torrione cilindrico di Caserta Vecchia. Sorretto da quattro archi a “tutto sesto”, supera il torrente Martorana che nasce poco più a monte e poi confluisce nel fiume Isclero, affluente del Volturno.

Il 6 ottobre 1759, promulgata la Prammatica Sanzione, Re Carlo III lascia il Regno di Napoli nelle mani del figlio terzogenito di soli otto anni Ferdinando e del Consiglio di Reggenza, presieduto da Bernardo Tanucci. Mercoledì 30 aprile 1760, in una giornata piovosa del primo anno del regno del “Re piccirillo” alla presenza del regio Architetto, “il Ponte nella Valle di Durazzano fu piantato con l’aiuto di Dio […]”.

Essendo la prima opera di rilievo iniziata durante il regno di Re Ferdinando IV, Vanvitelli voleva, fortemente, che il nuovo Ponte fosse dedicato al nuovo Re, attraverso l’apposizione di una lapide celebrativa che avrebbe conferito dignità di monumento all’opera e nuovi onori al suo progettista. Tale intenzione, però, scatenò le gelosie delle faide di corte, oramai non più mediate dalla presenza di Carlo III ma, soprattutto, gli asti covati per anni tra Tanucci e il Regio Architetto. Il Ponte della Valle di Durazzano, così, divenne il campo di una silenziosa guerra diplomatica, combattuta per misurare il livello di potere a corte. E Vanvitelli la combatterà, per oltre un anno, nella vana speranza “che il Re e la Regina vederanno quello si farà nella valle di Durazzano”.

Purtroppo, il Regio Architetto, sarà sconfitto, vittima di tradimenti e del potere di Tanucci. L’autorizzazione all’apposizione della lapide non verrà mai concessa, Vanvitelli, per non mettere in discussione anche il resto dell’opera carolina, accetterà la sconfitta e, da quel momento, il Ponte sprofonderà in un anonimato lungo 255 anni. “Tutto questo per una lapide non apposta, una scritta non incisa, una dedica non fatta giungere.”

 
 

Luogo: Italia - Durazzano (BN)

Tipologia: Ponte

Indietro
Indietro

Ponte Nuovo

Avanti
Avanti

Sassi di Matera