Abbazia di Valvisciolo

La storia di questo monastero è complessa ed anche il nome nasconde una parte di mistero. Valvisiciolo può significare Valle dell’Usignolo (vallis lusciniae) o Valle delle Visciole (una varietà di ciliegie selvatiche). È assodato che in origine il nome individuasse un altro monastero cistercense in territorio di Carpineto Romano, del quale oggi rimangono scarsi ruderi. All’inizio del secolo XIV i monaci di Carpineto abbandonarono i loro monti e si trasferirono nel nuovo monastero al quale attribuirono il nome di Valvisciolo. La tradizione vuole che il primo insediamento monastico in questa zona avvenisse ad opera dei monaci basiliani di San Nilo; il nucleo cistercense risalirebbe alla seconda metà del XII secolo quando qui si trasferirono i monaci provenienti dalla distrutta Abbazia di Mormosolio, che all’originaria dedica a San Pietro aggiunsero quella a S. Stefano. Sempre secondo la tradizione, il monastero fu abitato dai Cavalieri Templari che la ebbero in dono per i loro servizi in Terra Santa e vi rimasero fino alla soppressione del loro ordine ai primi anni del XIV secolo. L’Abbazia di Valvisciolo rimase senza monaci dal 1811 (leggi napoleoniche) al 1863, quando Papa Pio IX la restaurò a sue spese, chiamandovi i cistercensi di Casamari per la cura spirituale della popolazione locale. Ulteriori modificazioni furono eseguite ai primi del Novecento e nel 1998, quando fu restaurata con sostituzione e livellamento del pavimento e l’abolizione della balaustra.

Maragoni, B., Sottoriva, P.G. (2007). Abbazia di Valvisciolo. Cisterna di Latina: Tipografia Monti.

Luogo: Italia - Sermoneta (LT)

Tipologia: abbazia

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